Nell’ambito del progetto “Percorsi al femminile”, curato da Stefania Calledda, domenica 16 aprile alle ore 15,45, nella sede di Viale Anconetta 77 a Vicenza, l’associazione Grazia Deledda è lieta di ospitare il giornalista e scrittore Giacomo Mameli per un incontro dal titolo “Trilogia al femminile” nel corso del quale verranno presentati i suoi libri “Le ragazze sono partite”, “Come figlie, anzi”, “Hotel Nord America”, che trattano il complesso fenomeno dell’emigrazione femminile.
Dialogherà con l’autore Sarina Vaccarella.

“Le ragazze sono partite” racconta le vicende reali di donne giovanissime, poco più che adolescenti, che dalla Sardegna partivano dirette verso il Continente per cercare un presente e un futuro migliori andando a servizio in città d’oltremare. … Le donne di Sardegna, come dee tutelari, avevano assistito sempre alla partenza degli uomini, che si allontanavano da casa come servi pastori, minatori, emigranti. Negli anni Cinquanta iniziò l’inversione di un fenomeno: a partire furono le donne, che ruppero i vincoli di un codice antico…
“Come figlie, anzi”, narra le vicende di dodici donne, provenienti da quattro continenti, che lavorano in Italia soprattutto come badanti. Donne con buoni livelli di istruzione e qualificazioni professionali elevate, che fuggono da Paesi lacerati da crisi economiche e conflitti politici per poter guadagnare di più e garantire una vita migliore ai propri figli. Donne che condividono storie di vita drammatiche, con la costante della violenza domestica. Donne senza le quali migliaia di famiglie, che da loro dipendono per l’assistenza soprattutto di anziani e ammalati, sarebbero perse. Ci sono storie tristi e a lieto fine. E c’è anche la storia di una badante sarda, laureata in Lingue ed emigrata a Londra dopo avere tentato invano di trovare lavoro nella sua Isola…
“Hotel Nord America”, 1939: il giorno dopo il diploma, 22 giovanissime ostetriche dell’Università di Bologna vengono inviate in Sardegna. Fra loro c’è Ida Naldini, ragazza tosco-campana che si ritrova su un traghetto per l’isola sconosciuta senza poter avvisare i familiari. A Nuoro il Prefetto le fa alloggiare all’Hotel Nord America, una specie di “casa chiusa” mascherata e la notte si tiene l’assedio dei giovinotti locali che hanno scambiato le mastras de partu per un contingente di prostitute. Ida verrà poi spedita a Foghesu, sotto il Gennargentu. Qui sarà presto mamma anche lei, in una comunità poverissima. A Foghesu l’ostetrica diventa Signorida, si trova bene e si fa raggiungere dalla mamma sartina e dal padre ferroviere. Ida diventa una donna-coraggio, guada a cavallo torrenti in piena, deve curare puerpere ma anche banditi. Col dopoguerra Foghesu comincia a cambiar volto. Ida è ormai una di loro, parla in sardo, è testimone e protagonista della ricostruzione post-bellica, poi di vicende da Guerra Fredda, con Foghesu diventata sede di poligono militare. Tornerà anche ai luoghi dell’Hotel Nord America, da allevadora navigata che ha messo al mondo 1.846 bambini…


Giacomo Mameli è nato a Perdasdefogu nel 1941. È uno dei migliori giornalisti sardi della sua generazione, scrittore,
direttore del mensile Sardinews. Laureato in Sociologia, ha lavorato al quotidiano L’unione Sarda, collabora con La
Nuova Sardegna. È direttore artistico del festival letterario di Perdasdefogu: “Settesere, Settepiazze, Settelibri”.
Insegna Teoria e tecnica della comunicazione nelle scuole superiori, è docente a contratto con l’Università di
Cagliari. Scrittore prolifico…nella sua narrazione si è inventato una lingua, un passo dal dialetto, con costrutti, stilemi,
mix di parole, posizionamento degli aggettivi, intonazioni che mimano da vicino la lingua parlata dai sardi, per lo meno
dai sardi che usano il linguaggio della comunicazione domestica, l’ibrido fatto di sardo e italiano ormai
inestricabilmente miscelati.
Ne scaturisce un timbro realistico, di verità, che è diventato, libro dopo libro, la caratteristica della scrittura di
Giacomo Mameli.


L’incontro sarà seguito da un rinfresco sardo
La partecipazione all’evento è libera e gratuita.

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