L’Associazione Grazia Deledda propone tre iniziative che avranno luogo a Vicenza presso l’Auditorium dei Carmini in Corso Fogazzaro 254.
Venerdì 25 ottobre, “La Cercatrice di Corallo” di Vanessa Roggeri: alle 20,30 l’incontro con l’autrice che dialogherà con Sarina Vaccarella.
Alle 21,30 il concerto narrativo di e con Enrica Mura (voce) e Andrea Congia (chitarra classica/synth).
“La Cercatrice di Corallo” racconta, in un tempo e in una Sardegna sospesa, la storia d’amore tra Achille e Regina che fa da sfondo al risentimento, alla sete di rivalsa e al castigo di una famiglia…
Vanessa Roggeri, nata e cresciuta a Cagliari, ha sviluppato molto presto la passione per la scrittura: a quindici anni ha iniziato a scrivere racconti, pubblicati poi in antologie. La nonna le raccontava favole e leggende sarde e queste storie, che l’hanno segnata profondamente, le hanno affinato il gusto per la narrazione. Nel 2013 pubblica “Il cuore selvatico del ginepro”, nel 2015 “Fiore di fulmine” e nel 2018 esce il romanzo “La cercatrice di corallo” per Rizzoli.
Enrica Mura, attrice e cantante, inizia il suo percorso nel panorama teatrale all’età di 15 anni frequentando il corso triennale per aspiranti attori dell’Akròama, con la quale collabora dopo il diploma per lo spettacolo “Cenerentola” di Rosalba Piras. Trasferitasi a Venezia continua il suo percorso di studi insieme al Centro Universitario Teatrale Shylock di Venezia. Dal 2014 al 2016 vive a Londra, dove frequenta vari corsi di teatro della Central School of Speech and Drama e dal 2016 al 2018 lavora in Corea come modella e attrice.
Andrea Congia, è nato a Cagliari nel 1977. Chitarrista, è autore e interprete in varie formazioni musicali sperimentali. Da anni prosegue sulla strada della coniugazione tra Parola e Musica in collaborazione con numerosi artisti provenienti da ambienti musicali e teatrali sardi in particolar modo attraverso la direzione artistica della Rassegna di Spettacolo, dedicata alla Letteratura Sarda, “Significante”. Nel 2015 fonda l’Associazione Culturale Tra Parola e Musica – Casa di Suoni e Racconti di cui coordina le attività e i progetti.
Mercoledì 6 novembre, alle ore 21,00, “La madre del prete” di Grazia Deledda.
con Valentina Sulas
Regia di Valentina Sulas
Supervisione artistica di Marco Parodi
Liberamente tratto dal romanzo “La madre” di Grazia Deledda, “LA MADRE DEL PRETE” ne mantiene la qualità poetica e fortemente immaginifica, evocando una natura selvaggia, bellissima ma aspra, che accompagna e illustra le emozioni dei personaggi.
In un paesino di campagna fuori dal tempo, la madre di un giovane prete vede il figlio innamorarsi di una donna e allacciare con lei una relazione segreta: disperatamente cercherà di salvarli entrambi, ma la situazione precipiterà verso un finale inaspettato.
Il testo ha debuttato con successo nel 2014 in lingua inglese – “The mother of the priest” – al Festival Fringe di Edimburgo, prestigioso festival delle arti che si svolge ogni anno nella capitale della Scozia.
I giornali scozzesi scrissero: “…Nella sua interpretazione della Madre, Sulas è l’incarnazione della grazia e della potenza. Sulas ha l’abilità di dire molto con pochissime parole. Siamo affascinati da lei anche nei momenti di silenzio; in questi momenti ci viene offerta una tale emozione che possiamo ben comprendere le profondità del suo personaggio. L’intensità della sua presenza scenica è tale da lasciarci stupiti dai suoi movimenti spesso quieti e introversi. Parole squisite, offerte da un’attrice brillante. Il testo è inondato di immagini poetiche, che evocano il paesaggio idilliaco della Sardegna con generosa eloquenza…”.
Giovedì 14 novembre, alle ore 21,00: “Era l’allodola?” Da un dubbio di Daniele Monachella.
Tragicomichesilaranti conversazioni di un uomo innamorato di e con Daniele Monachella e Carlo Valle.
ERA L’ALLODOLA?
Guglielmo Scuotelapera, “al secolo” William Shakespeare, versus il suo analista. Il tormentato e sedicente bardo attraversa un momento di crisi e porta in superficie uno degli interrogativi più ambigui del suo repertorio: Era l’allodola? Un irriverente gioco delle parti dove l’amore descrive la follia e la follia fa sbocciare l’amore, conducendo lo spettatore a ritmo serrato verso il terreno dell’assurdo, dell’illogicità e dei paradossi della società contemporanea.
La mordente pièce di Daniele Monachella offre un’intelligente rivisitazione di alcuni tra i più intensi luoghi testuali del teatro shakespeariano, rievocati con grazia e arguzia e riattualizzati in chiave comico-ironica di grande efficacia. Il filo tematico che lega i diversi momenti della performance discende dalla quinta scena del terzo atto di Romeo and Juliet, in cui il canto dell’allodola, annunciante il chiarore dell’alba ai due giovani amanti che hanno appena consumato l’unica notte del loro amore, segna anche il loro amaro e ineluttabile destino. Un momento tragico dunque, che invece dà luogo a un intreccio di allusioni e citazioni che riportano in scena, è il caso di dire, “l’ironia della sorte” come esperienza di vita, di riflessione e di recitazione. Meditare o divertire? Dilemma risolto.
La partecipazione agli eventi è libera e gratuita.